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Preadolescenti: chi li guida attraverso la “terra di nessuno”?

Servono adulti consapevoli, serve esserci, senza voler fare gli amici.
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Preadolescenza: chi li guida attraverso la “terra di nessuno”? Articolo di Pierangelo Pedani pubblicato sulla rivista Conflitti

Una svolta annunciata nella crescita

Parlando di adolescenza e pre­adolescenza ci riferiamo normalmente a un periodo della vita nel quale i nostri figli, i giovani, iniziano a trovare la maniera di “svincolarsi”, cioè di rendersi più liberi e autonomi. Ma lo “svincolo”, lo “snodo” può andare bene anche agli adulti, ai genitori, perchè in qualche modo rappresenta una svolta annunciata nella crescita, una cosa prevista e, possibilmente, preparata.

Se ci si pensa, proprio nello svincolo autostradale si rallenta la velocità fino a trovare un’uscita, un’altra strada su cui proseguire. Eppure non sembra proprio che i nostri giovanissimi pre­adolescenti siano alle prese con un rallentamento di velocità: nella confusione del mondo attuale appaiono piuttosto spinte a essere sempre più precoci, e improvvisamente i genitori si rendono conto che la/il loro figlia/figlio sono molto più lontani di dove li ponevano nel loro immaginario, hanno fatto molta più strada di quanto pensassero.

Il periodo della preadolescenza oggi più di ieri sembra essere una “terra di nessuno” nel senso che non è presidiata per niente dagli adulti che anzi talvolta appaiono più provocatori e tentatori che “fattori protettivi”. Famiglie variegate, genitori immaturi e spesso distratti; un contesto sociale nel quale accanto a un generalizzato mancato rispetto di regole comuni, spesso sembrano prevalere i desideri individuali o particolari; uno strapotere dei media e dei social sulle esperienze di vita reale; una situazione che impedisce di far crescere la consapevolezza dei nostri giovani; e infine una mancata informazione e consapevolezza sul grado di maturazione sociale dei nostri giovanissimi.

La pre­adolescenza oggi è il periodo che va dagli 11 ai 14 anni circa

Parlando di femmine sappiamo che se nel 1860 l’età media della prima mestruazione era di 16,6 anni, si è passati da 13,1 nel 1950 per arrivare a 10,5 nel 2010. Oggi le nostre bambine hanno il menarca attorno ai 10 anni e talvolta anche prima. Una delle cause sembra essere il cibo spazzatura, come è emerso da una ricerca della dottoressa Marcia Herman­-Giddens e colleghi della Università del North Carolina (1). Comunque il risultato è che a 11 anni una preadolescente ha un orologio biologico in grado di “accendere” una gravidanza!

Per i maschi solitamente c’è una maturazione più lenta ma nel frattempo la spinta alla precocità li pone spesso in situazioni difficili: Tommaso, 14 anni, ha imparato dal padre a guidare la macchina. Quella domenica mentre i suoi genitori sono usciti, avrebbe dovuto guardare un po’ il fratellino minore: invece con altri quattro amici prende dal garage l’auto del padre e caricandovi su vari attrezzi percorre almeno 15 Km per andare in un negozio in un’altra cittadina. Volevano costruire un go-kart!

Sanno i genitori che la maturazione delle strutture neuroanatomiche non si raggiunge prima dei 20 anni? E sanno che nello sviluppo psicologico la capacità di valutare le conseguenze delle proprie azioni a 14 anni non è ancora del tutto presente?

Un diffuso lassismo e una spinta alla precocità che spaventa

Ovviamente non esistono solo casi estremi come quelli su cui lavoriamo noi psicologi clinici, e la gran parte dei nostri ragazzini vive situazioni più normali, ma il problema riguarda proprio tutti e alcune considerazioni sugli aspetti normativi ed educativi del mondo attuale non fanno essere ottimisti. C’è un diffuso lassismo e una spinta alla precocità che spaventa: in tv vediamo bambine “sessualizzate” sfilare come donne adulte per vincere concorsi; nelle discoteche, ma persino nelle sagre di paese, vengono tranquillamente serviti superalcolici anche ai giovanissimi, nonostante la legge lo vieti; il fumo impera a scuola e le canne sono esaltate perché “fanno bene”! I politici, e non è la prima volta, propongono di “liberalizzare” le droghe ­ cosi dette “leggere” ­ sostenendo che questo contrasterebbe il commercio illegale della marijuana, e nessuno contesta. Sono tutti atteggiamenti adulti che non consentono ai nostri ragazzi e ragazze di collocarsi dentro una fase della vita importante, faticosa, per alcuni versi terrorizzante, dove lo strappo necessario dalle figure adulte si deve delineare per compiersi appieno in epoca adolescenziale. 

Servono adulti consapevoli, serve riprendere rituali, serve esserci, senza voler fare gli amici. Non si attraversa la “terra di nessuno” con un genitore amico, bensì con un adulto guida che sa quando è il momento di proteggere e quando quello di lasciar andare.


(1) M.E. Herman-Giddens, The Enigmatic Pursuit of Puberty in Girls, «Pediatrics», vol. 132, n. 6, 2013, DOI: 10.1542/peds.2013-3058.

Articolo di Pierangelo Pedani, psicologo clinico, Direttore U.O. Psicologia USL 7 Siena dr.pierangelopedani@gmail.com
pubblicato sulla rivista Confllitti n 1-2017 – Rubrica “Adolescenti in arrivo”

Preadolescenza: chi li guida attraverso la “terra di nessuno”? Articolo di Pierangelo Pedani pubblicato sulla rivista Conflitti

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