Parlando di come educare alla sessualità, la situazione attuale ci mostra tantissimo materiale non adeguato all’età delle nuove generazioni che entra oggi in contatto con loro tramite diversi canali (social, media, tv): è importante occuparsi di questo tema per aiutare i bambini e le bambine a crescere nel rispetto di sé, del proprio corpo e degli altri. Ogni cosa ha il suo tempo.
Come spiegare ai bambini quindi la bellezza e il piacere di un incontro, l’amore che dà vita e genera?
Educare alla sessualità e all’affettività è un’opportunità di apprendimento e di protezione.
- Le domande dei bambini
- Il ruolo di genere
- Le paure dei genitori
- Educare alla salute, all’affettività, al rispetto
- I rischi della pornografia
- Come comportarsi?
Le domande dei bambini
Intorno ai 3 anni, quando ancora non si pensa a come educare alla sessualità, i bambini e le bambine iniziano a scoprire con maggior consapevolezza di essere nati maschi o essere nati femmine. Lo spannolinamento offre infatti la possibilità di sentirsi e guardarsi e riconoscersi diversi.
I bambini intorno ai 4-5 anni portano con grande enfasi la domanda “Come nascono i bambini?” Alla scuola dell’infanzia vedono i loro compagni aspettare un fratellino o una sorellina e chiedono a mamma e papà “me ne fai uno?”. Sotto un cavolo o nel becco della cicogna…come le api con il fiore o in una cesta, dal pancione della mamma o da un angelo bianco…diverse sono le metafore e le storie che sono state raccontate nei secoli ai bambini per spiegare dell’attesa, del loro arrivo e della gioia della nuova vita.
Non dobbiamo poi dimenticare le situazioni di genitorialità particolari, come l’affido o l’adozione…anche in questi casi i bambini si pongono la domanda da dove vengo? Come sono nato?
Il gioco per educare alla sessualità?
Spesso nel gioco simbolico i bambini e le bambine imitano mamma e papà e intorno ai 5 anni si osservano bambine con pancioni da cui magicamente escono bambole, peluche e altro…il gioco del cucù “sotto il telo cosa c’è?” diventa qui il gioco del venir fuori, della levatrice da sotto la maglietta.
Nel gioco emergono le identificazioni di ruolo legate ai valori trasmessi nel proprio sistema familiare e culturale di riferimento. Per questo anche in educazione è importante rompere stereotipi. Le macchinine e le bambole possono essere usate da tutti, non necessariamente le macchinine per i maschi e le bambole per le femmine. Questo è anche il 5 obiettivo dell’agenda 2030 per il raggiungimento della parità di genere.
Le paure dei genitori
L’argomento sesso è un tabù spesso ancora difficile da scardinare: in famiglia c’è ancora tanto imbarazzo sull’educare alla sessualità e la maggior parte delle volte i genitori non sono pronti a dare risposte alle domande che i figli fanno. Se per le mamme vi è stata nel tempo un’alfabetizzazione al tema, e sono più pronte a raccontare dei cambiamenti del corpo, del menarca e dei primi approcci sessuali con le figlie adolescenti, i padri risultano disorientati e spesso senza una linea guida.
A loro non è stato insegnato come avviene la prima polluzione o cosa si sente quando ci si innamora, o che si può piangere. Nei laboratori delle Scuole Genitori infatti raccogliamo molte domande proprio su questi temi.

Pensi di non sapere bene come comportanti nell’affrontare questi temi?
Ti veniamo in soccorso con un corso pensato apposta per questo: Dalle api al porno?
Un nuovo corso online nuovo corso online condotto da Daniele Novara e Maria Teresa Pepe su come educare alla sessualità per crescere nel rispetto.
Educare alla salute, all’affettività e al rispetto
Come ci ricorda l’OMS l’educazione alla sessualità promuove e sostiene la salute e il benessere
sessuale degli individui durante tutte le fasi della vita, promuovendo una visione positiva della sessualità e incoraggiando la riflessione e il pensiero critico, per compiere scelte informate e libere sulla sessualità e nelle relazioni, facilitando l’inclusività e valorizzando le diversità. Non solo prevenzione delle malattie sessualmente trasmissibili e delle gravidanze indesiderate, ma anche educazione all’affettività, allo stare bene insieme, alla diversità.
Nel 2018 l’ UNESCO ha emanato l’International Technical Guidelines for Sexuality Education, tabelle in cui si evince per ciascuna fascia di età obiettivi, metodologie e strumenti per educare all’affettività e alla sessualità fin da piccolissimi. Nel contesto europeo però l’Italia è uno dei pochi paesi in cui ancora non è normato né attuato su base sistematica e standardizzata l’insegnamento dell’educazione estensiva alla sessualità, che risulta non obbligatoria.
I rischi della pornografia
I bambini e i ragazzi sono tempestati da immagini e da richiami che fanno più o meno esplicitamente riferimento alla sessualità. In tv, nei cartelloni e negli spot pubblicitari, sul web sono tante le allusioni che li spingono verso la precocità. L’utilizzo del digitale ha esponenzialmente messo a rischio i bambini e le bambine, se non protette da parental control nell’incappare in immagini non appropriate che generano sovraeccitazione o spavento a seconda dell’età a cui sono esposti.
Non possiamo lasciare che le informazioni arrivino da questi canali. Chi se ne deve occupare allora? La famiglia? La scuola?
Come comportarsi?
Queste azioni educative sono fondamentali per prevenire situazioni di abuso, violenza e maltrattamento, per crescere nel rispetto. Per educare alla persona fin da piccoli, dalla sfera dell’affettività al pudore e alla sessualità, per affrontare questo tema da un punto di vista educativo e non solo della salute, per non delegare solo agli specialisti ma educare con coraggio.
Testo di Maria Teresa Pepe, pedagogista e formatrice CPP e relatrice nel corso “Dalle Api al Porno”