Lettera ai ragazzi e alle ragazze che avranno 15 anni

Esiste un punto nel corso della vita in cui si capisce che l'infanzia è finita e che inizia un nuovo capitolo.
Condividi:
Lettera ai ragazzi e alle ragazze che avranno 15 anni, di Daniele Novara

Esiste un punto nel corso della vita in cui si capisce che l’infanzia è finita e che inizia un nuovo capitolo. Si tratta di un momento preciso della crescita, esattamente alla fine delle scuole medie e della preadolescenza, di quegli anni che stanno come una terra di mezzo fra l’essere stati piccoli e un altro periodo di cui non si capisce esattamente cosa sarà e cosa succederà.
Questo punto della vita si colloca fra i 14 e i 15 anni con una certa differenza fra maschi e femmine, più tardivi i primi. Scatta un clic che fa sentire banale e inutile tutto quello che è avvenuto prima.
Il passaggio viene avvertito dai ragazzi con euforia ma anche con apprensione: tenere un piede nell’infanzia non era poi così male.
Di fatto in quei pochi mesi si compiono scelte che possono durare una vita intera. Pensando ai ragazzi e alle ragazze di 14 e 15 anni mi è venuto spontaneo scrivere loro una lettera, una missiva pubblica, un promemoria per aiutarli a lasciare definitivamente l’infanzia e guardare avanti con coraggio.

Ecco come vivere con coraggio l’adolescenza.


VIAGGIA – Inizia a conoscere i tuoi limiti e le tue risorse nell’avventura del viaggio, nello spostamento per scoprire nuove città, lingue diverse, altre persone. Non perdere queste occasioni. Convinci i tuoi genitori: non sono capricci e il viaggio conta come andare a scuola. Forse di più.

VIVI LE RELAZIONI – Non isolarti. Le relazioni aumentano le tue possibilità. L’indice sociale nel concreto della vita è più importante del quoziente intellettivo. I rapporti che costruisci resteranno. Le amicizie potranno perdersi ma tu avrai imparato a interagire con gli altri, a dare e a prendere, a comunicare e a gestire i tanti conflitti che si creano. Un vantaggio enorme per affrontare le mille sfide che ti aspettano.

LAVORARE STANCA, MA FA CRESCERE – Appena puoi, appena un’occasione te lo consente, fai un’esperienza di lavoro, soprattutto d’estate. Non arrivare a 25 anni senza aver mai lavorato. Si impara a farlo da ragazzi. Metti questa esperienza nel tuo curriculum. Non stare ad aspettare che tutte le pedine siano al loro posto. Provaci subito.

GIOCARE SU UN PRATO É MEGLIO CHE SU UN VIDEOSCHERMO – Non farti fregare. Usare la realtà virtuale è comodo: videogiochi, siti web, contatti anonimi. Ma se ti lasci prendere troppo, ti trovi improvvisamente senza radici stabili, perso/a in un mondo che ti sembra vero ma che è solo apparenza. 

IMPARA – La facilità con cui si impara in questa tua età non tornerà più. Sfrutta al meglio questo momento. Le lingue, anzitutto. Il nostro caro italiano all’estero serve poco. E poi la musica, lo sport, le competenze tecnologiche, l’affettività e la sessualità. E non snobbare lo studio scolastico. Tutto questo ti resterà per sempre.

LEGGI – L’eccesso di immagini spegne l’immaginazione. Un libro non toglie nulla, aggiunge piuttosto alla tua fantasia la sensibilità che ci metti tu, i collegamenti che puoi fare con la tua vita, le mille emozioni che ti incendiano, le mille riflessioni che ti possono venire.

CONDIVIDI – Un futuro migliore dipende anche dalla tua voglia di esserci quando serve il tuo aiuto, dalla capacità di prenderti cura della città in cui vivi, della natura, degli altri. La solidarietà inizia con te.

Sei all’inizio di un lungo viaggio. Prendi tutto quello che puoi. Fai una bella scorta di esperienze.
Le parole del grande poeta greco Konstantinos Kavafis, nella poesia Itaca, sembrano fatte apposta per accompagnarti:

Quando ti metterai in viaggio per Itaca

devi augurarti che la strada sia lunga,

fertile in avventure e in esperienze.

[…] Che i mattini d’estate siano tanti

quando nei porti – finalmente e con che gioia –

toccherai terra tu per la prima volta:

negli empori fenici indugia e acquista

madreperle coralli ebano e ambre,

tutta merce fina, anche profumi

penetranti d’ogni sorta, più profumi

inebrianti che puoi,

va in molte città egizie

impara una quantità di cose dai dotti.

Sempre devi avere in mente Itaca –

raggiungerla sia il pensiero costante.

Soprattutto, non affrettare il viaggio;

fa che duri a lungo, per anni, e che da vecchio

metta piede sull’isola, tu, ricco

dei tesori accumulati per strada

senza aspettarti ricchezze da Itaca.

Itaca ti ha dato un bel viaggio,

senza di lei mai ti saresti messo

in viaggio: che cos’altro ti aspetti?

E se la trovi povera, non per questo Itaca ti avrà deluso.

Fatto ormai savio, con tutta la tua esperienza addosso

già tu avrai capito ciò che Itaca vuole significare.




BUONA ADOLESCENZA! 

Lettera di Daniele Novara (Dicembre 2015)

Lettera ai ragazzi e alle ragazze che avranno 15 anni, di Daniele Novara

Restiamo in contatto!

Iscrivendoti alla Newsletter riceverai le novità e le iniziative del centro diretto da Daniele Novara.