Stare bene a scuola: come migliorare il clima della classe

Hai una classe difficile, che non riesce a stare bene a scuola? Può succedere e noi vogliamo fornirti le tecniche per invertire la rotta.
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Hai una classe difficile, che non riesce a stare bene a scuola? Può succedere e noi vogliamo fornirti le tecniche per invertire la rotta.

Hai una classe difficile, che non riesce a stare bene a scuola? Alunni che non ascoltano, disturbano e non sono interessati? I rapporti tra loro sono problematici? Vuoi apprendere nuove tecniche per migliorare l’attenzione della classe? Come puoi rendere i tuoi alunni più interessati? O intendi migliorare le tue competenze nella gestione delle relazioni?

Il giusto equilibrio per imparare e stare bene a scuola

Se è vero che imparare, qualsiasi sia l’apprendimento, necessita di una fatica, risulta altrettanto vero che questo sforzo non può e non deve superare un determinato limite, pena la compromissione dell’apprendimento stesso. In altre parole, un eccesso di tensione, specie emotiva, genera un effetto negativo sulla possibilità di sviluppare un nuovo apprendimento. Così come una totale indolenza finisce con il produrre un blocco altrettanto significativo. Occorre la giusta misura.

Nel caso della scuola e della comunità scolastica, il mantenimento di questo equilibrio è affidato alla capacità dell’insegnante di creare le adeguate condizioni di lavoro. In primis la motivazione, una condizione interna a ciascun alunno, ma che in realtà dipende tantissimo dai fattori esterni. Per esempio, è estremamente importante che l’allievo si senta accolto nel gruppo con cui vivrà e lavorerà per almeno un anno scolastico, e presumibilmente anche per più di uno. Se viceversa questo gruppo, denominato normalmente classe, assume un atteggiamento respingente verso di lui, diventerà piuttosto difficile sentirsi parte di un processo di apprendimento comune, ossia di quella comunità educativa che funge da bacino di alimentazione e di perimetro di riferimento per i progetti e le azioni scolastiche stessi.

Come può l’insegnante favorire tutto questo? Con quali interventi e strumenti che aiutino gli studenti a stare bene a scuola?

Costruire il gruppo classe

Ecco il cuore della domanda a cui risponderemo durante il convegno pedagogico online del 28 agosto introduttivo all’anno scolastico. Convegno arrivato alla quinta edizione ma che idealmente riprende la grande tradizione dei convegni pedagogici prescolastici.

La prima azione da compiere si presenta quasi spontaneamente: costruire la classe come gruppo. Un’operazione non sempre facile, anche in relazione a un momento storico dove le pressioni dissipative sono tante: l’interferenza dei genitori; un ambiente sempre più narcisistico; la forte presenza della cultura social-digitale nella vita di bambini e bambine, ragazzi e ragazze. Favorire una dimensione di classe come gruppo appare una necessità imprescindibile per stare bene a scuola.

Pensiamo alla gita, in Italia collocata normalmente verso la fine dell’anno scolastico. Non sarebbe meglio realizzarla all’inizio quando il bisogno del gruppo-classe di formarsi, di condensarsi e di diventare un gruppo di apprendimento rappresenta una priorità ben più significativa che non negli ultimi mesi quando questa esigenza appare meno rilevante?

Le questioni possono essere tantissime. Dalla disposizione dello spazio, alla modalità didattica di lavoro, che favorisce o meno una socialità come gruppo-classe. Lo sviluppo della conoscenza fra compagni e compagne è la base per un supporto e un aiuto reciproco essenziale e indispensabile nella didattica e per stare bene a scuola.


Hai una classe difficile, che non riesce a stare bene a scuola? Può succedere e noi vogliamo fornirti le tecniche per invertire la rotta.

Non perdere questa occasione, partecipa al nostro nuovo convegno dal titolo

Stare bene a scuola. Come migliorare il clima della classe

Un convegno di servizio, pratico e operativo con idee per una scuola che sappia allearsi con i bisogni profondi degli alunni e delle alunne nell’orizzonte di un apprendimento liberatorio che valorizzi il saper stare con gli altri.


Il livello socioaffettivo: motore per stare bene a scuola

La classe si articola su due livelli: uno più esterno centrato sul compito, sulle finalità proprie dell’istituzione scolastica e uno più interno che stabilisce precise geometrie sociometriche dove simpatie, antipatie, legami e relazioni portano a sviluppare motivazioni e interessi specifici. Ad avere quindi una forza propulsiva.

Nel convegno lavoreremo su questo livello più profondo che possiamo definire socioaffettivo, quello che spinge un bambino alla primaria, ma anche alla scuola dell’infanzia, a correre verso l’edificio per incontrare i suoi amici e le sue amiche e con loro immaginare di vivere nuove avventure.

Occorre che ciascun insegnante entri in adesione e sintonia con questo livello profondo, che sappia accoglierlo e svilupparlo. Un’azione fatta di competenze specifiche, di conoscenza di un enorme e straordinario repertorio di tecniche che permettono uno sviluppo in questa direzione, ossia aiutare gli alunni a conoscersi, comunicare, lavorare assieme e creare progetti, gestire adeguatamente i conflitti. È tutta un’area che spesso si nutre di ritualità specifiche. Pensiamo al circle time che all’inizio della giornata consente un confronto, una condivisione, un passaggio dall’esterno della scuola all’interno del mondo scolastico e della classe. Anche questo è fondamentale per stare bene a scuola.

Stare bene a scuola: una necessità, non una scelta

Il convegno offrirà queste tecniche in parte già abbondantemente utilizzate dagli insegnanti, in parte nuove. Porterà nuove modalità perché si possa stare bene a scuola, vivendo il benessere come condizione primaria e prioritaria dell’apprendimento, della conoscenza, della ricerca.

Sentirsi a proprio agio nella classe e nella scuola è il primo passo, quello necessario, in un momento in cui l’istituzione scolastica è tentata di replicare a episodi di aggressività, specialmente adolescenziale, ma anche infantile, con atteggiamenti e decisioni puramente punitivi.

Il convegno, recuperando la grande tradizione pedagogica italiana, non solo montessoriana, e specialmente utilizzando il Metodo maieutico di Daniele Novara offre una prospettiva diversa, più efficace, più sana, più rispondente ai bisogni profondi degli alunni e delle loro famiglie. In particolare, offre agli insegnanti la possibilità di vivere una sensazione di sintonizzazione con la necessità di riconoscimento dei propri studenti risultando così loro stessi insegnanti i primi destinatari di questo bisogno di stare bene a scuola che, soltanto se trasformato in progetti concreti, può diventare un’occasione per viverla come momento generativo.

Stare bene a scuola non è una scelta fra le tante, ma una necessità imprescindibile.


Daniele Novara
11 Aprile 2025

Hai una classe difficile, che non riesce a stare bene a scuola? Può succedere e noi vogliamo fornirti le tecniche per invertire la rotta.

Hai una classe difficile, che non riesce a stare bene a scuola? Può succedere e noi vogliamo fornirti le tecniche per invertire la rotta.

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