“Il binomio fantastico a scuola” è il corso on demand CPP per conoscere e usare le tecniche di Gianni Rodari per lo sviluppo della creatività di bambini e ragazzi.
Gianni Rodari ci fa vivere l’educazione come festa, scoperta, animazione
Gli 11 capitoli che compongono il corso ti aiuteranno a entrare nel vivo del binomio fantastico sperimentandolo direttamente attraverso esercitazioni pratiche e video dimostrativi nei diversi ordini di scuola.
Con Marta Versiglia e Laura Beltrami impareremo che inventare storie è un’arte e che a scuola si può anche imparare divertendosi.
Non sono i bambini a cercare un adattamento alle aspettative adulte, ma gli adulti che costruiscono spazi e occasioni per stimolare la fantasia dei più piccoli.
È un ribaltamento sostanziale, che lascia alle spalle una narrativa infantile melensa e moralistica, per decostruire la realtà sui bisogni di espressività infantile.
Destinatari
Insegnanti, educatori, genitori, pedagogisti, operatori educativi.
Le iscrizioni sono aperte.
Include 11 lezioni, per un totale di 100 minuti, che puoi guardare quando vuoi e come vuoi.
Per informazioni: info@cppp.it oppure 0523498594.
Obiettivi del corso “Il binomio fantastico a scuola”
- recuperare l’eredità e gli spunti applicativi del pensiero di Gianni Rodari
- apprendere la tecnica del binomio fantastico
- riconoscere e scoprire il ruolo della creatività all’interno del processo educativo
Capitoli del corso on demand
- Daniele Novara racconta Gianni Rodari
- Il pensiero di Gianni Rodari nella Scuola Maieutica
- Il sasso nello stagno: la grammatica della fantasia di Gianni Rodari
- Il tema dell’errore e alcune tecniche di Gianni Rodari
- Come far scoppiare la scintilla di una storia: il duello di parole
- L’armadio e il cane (esempio di binomio fantastico)
- Luce e scarpe (esempio di binomio fantastico)
- Il binomio fantastico nella scuola dell’infanzia
- Il binomio fantastico nella scuola primaria
- Il binomio fantastico nelle scuola secondaria di primo grado
- Quali spunti puoi fare tuoi
Una storia può nascere solo da un “binomio fantastico”. “Cavallo-cane” non è veramente un “binomio fantastico”. È una semplice associazione all’interno della stessa classe zoologica. All’evocazione dei due quadrupedi l’immaginazione assiste indifferente. È un accordo di terza maggiore, non promette niente di eccitante.
Occorre una certa distanza tra le due parole, occorre che l’una sia sufficientemente estranea all’altra, e il loro accostamento discretamente insolito, perché l’immaginazione sia costretta a mettersi in moto per istituire tra loro una parentela, per costruire un insieme (fantastico) in cui i due elementi estranei possano convivere.
Perciò è bene scegliere il binomio fantastico con l’aiuto del caso. Le due parole siano dettate da due bambini, all’insaputa l’uno dell’altro; estratte a sorte; indicate da un dito che non sa leggere in due pagine lontane del vocabolario.
Prendiamo pure, a questo punto, le parole “cane” e “armadio”. Il procedimento più semplice per creare tra loro un rapporto è quello di collegare con una preposizione articolata. Otteniamo così diverse figure:
il cane con l’armadio, l’armadio del cane, il cane sull’armadio, il cane nell’armadio.
Ognuna di queste figure ci offre lo schema di una situazione fantastica.
(Gianni Rodari, Grammatica della fantasia, Einaudi Ragazzi)
Matteo Bernardelli –
Interessante per insegnanti e educatori